Il 21 di Agosto è convocato un consiglio comunale importantissimo per il futuro della nostra città. Siamo chiamati a discutere e a votare,infatti, sul piano di riequilibrio finanziario – necessario dopo la dichiarazione di pre-dissesto – e quindi sul futuro prossimo di Avellino.

Arriviamo a questo voto cruciale dopo mesi di clima politico avvelenato, di gestione commissariale, dopo consigli comunali persi dietro formalismi e tecnicismi lontani anni luce dall’idea della politica che come Avellino Prende Parte intendiamo portare avanti.

Un piano di riequilibrio che si fonda su 3 principi: l’aumento del gettito fiscale (aumento della tassazione e recupero evasione), riduzione del personale comunale e vendita del patrimonio pubblico.

Un piano che si voterà senza aver istituito la commissione competente. Non solo, gli stessi consiglieri hanno avuto solo qualche giorno per studiare centinaia di pagine ed interrogarsi sul futuro della città in modo tale da trovare eventuali soluzioni alternative ad una stagione esclusivamente “lacrime e sangue“.

Una delle caratteristiche del nostro percorso collettivo è l’assunzione della nostra “non autosufficienza”. Questo per noi non è un limite ma la caratteristica fondamentale per la nascita di un soggetto politico innovativo. Le nostre idee non sono sufficienti e neanche la nostra capacità di affrontare la sfida che abbiamo davanti per Avellino e l’Irpinia.

Per questo chiediamo ai nostri/e concittadini/e, alle associazioni, ai sindacati di darci una mano. Di contaminarci, costruire opinioni e proposte condivise da portare in consiglio.

Più in basso troverete i documenti che sono già sull’albo pretorio. Li mettiamo a disposizione di tutti, rendendone facile e veloce la fruizione, in modo che ognuno possa studiarli e poi pronunciarsi autonomamente, così da contribuire al dibattito arricchendo le nostre proposte.

Secondo noi il confronto può iniziare dalle seguenti criticità:

  1. Perché con indici di riscossione di alcune tasse comunali sotto il 30% nel piano di rientro l’aumento delle tasse è superiore alla previsione della riduzione dell’evasione fiscale?
  2. Come si pensa di tenere in piedi una macchina amministrativa con 70 dipendenti in meno? Che fine faranno i vincitori del concorso regionale? Quale piano di rinnovamento della pubblica amministrazione – fondamentale per il rilancio del territorio – immaginiamo? Come efficientare l’ufficio tributi e sviluppare un’amministrazione pubblica digitale?
  3. E infine come si intrecciano le dichiarazioni “cemento zero” con la previsione di vendere concessioni edilizie per fare cassa? Oppure quali politiche abitative pubbliche ci immaginiamo per la città – in un momento storico in cui andrebbero efficientate le strutture esistenti dal punto di vista termico ed energetico – se nel piano di riequilibrio c’è la vendita del patrimonio abitativo pubblico? E le strutture sportive e sociali della città che fine faranno?
  4. La città di Avellino seguirà una direzione politica e sociale nel piano di rientro o solo economico? E sopratutto i cittadini Avellinesi avranno diritto a conoscere i nomi e i cognomi – le operazioni e i destinatari – di coloro che hanno disastrato le casse comunali?

Parere revisore dei conti

Piano di riequilibro all1

Piano di riequilibro all2

Voi che ne pensate? Che dovremmo dire e proporre?

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