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Pasquale Luca Nacca: bisogna ripartire dalla mobilità

Intervistiamo i candidatə prosegue con Pasquale Luca Nacca, responsabile del movimento Insieme per Avellino e per l’Irpinia e candidato alla carica di consigliere comunale.

Chi è Pasquale Luca Nacca?

Farmacista di 41 anni, Pasquale Luca Nacca da anni promuove attività culturali con il gruppo Insieme per Avellino e per l’Irpinia. Tra i tanti temi affrontati dalla sua realtà c’è la mobilità. Pasquale immagina una città con un piano urbano della mobilità progettato e ideato per invogliare il cittadino a utilizzare i mezzi di trasporto pubblici.

L’intervista

Sono quasi tre anni che guidi il gruppo “Insieme per Avellino e per l’Irpinia”, raccontacelo. Di cosa si tratta?

«Il gruppo è nato oramai da quasi tre anni. Lo abbiamo creato perché abbiamo notato che questa città e questa provincia avevano bisogno di un concreto cambio di passo. Serviva una realtà che iniziasse a trattare temi trasversali del nostro territorio».

Come mai l’idea di candidarsi partendo da questo progetto culturale?

«La mia candidatura è una sintesi del progetto politico e culturale messo in campo in questi anni. Abbiamo organizzato tante iniziative sia di carattere prettamente culturale, sia politico. Non abbiamo mai scisso i due argomenti».

«Abbiamo valorizzato le eccellenze del nostro territorio per poi decidere insieme dei punti fermi e contribuire a dar vita a questa lista».

La tua professione è quella del farmacista. Come pensi di poter contribuire alla vita amministrativa della città?

«Sicuramente l’esperienza del Coronavirus mi ha aiutato molto nel crescere come farmacista, come uomo e come persona. Il contributo che potrei dare alla vita amministrativa della città si sintetizza con una parola: disponibilità».

Qual è il punto del programma a quale tieni più di tutti?

«I problemi della città sono tanti. Credo che il punto a cui sono più legato sia quello della mobilità: è una questione sentita da tanti e tante. Vedere una città come Avellino, da 50mila abitanti, congestionata come se fosse Roma mi lascia molto perplesso».

Familiari e amici sapevano della tua candidatura? Come l’hanno presa?

«L’ho detto con un po’ di anticipo a familiari e amici in modo che fossero preparati e disponibili a “digerire” questa decisione. L’hanno presa abbastanza bene. Credo che la scelta di dirlo prima è stata giusta sia per me, sia per le persone che mi circondano».

«Ho avuto modo di assimilare meglio la mia decisione e di correggere alcuni aspetti sulla candidatura. Ora mi sento pronto ad affrontare questa campagna elettorale. Non per noi, ma per tuttə».


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